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A Nairobi un tempo la domenica era sacra. La città si fermava completamente e, a parte le chiese, gli unici esercizi aperti erano un paio di negozi musulmani dalle parti di Eastleigh. Ora la domenica è un maledetto giorno come un altro, col traffico che soffoca Mombasa Road e le stazioni di polizia affollate come il Nakumatt, il supermercato. Alla Centrale, dove fanno prima a imbiancare le pareti che a dare una pulita ogni giorno, c’è sempre il solito odore: sudore mescolato a vernice fresca. L’agente Mollel, ex guerriero masai, i lobi lunghi e ad anello che gli arrivano sin sotto la mandibola – un segno di distinzione tra i Masai, ma di scherno tra colleghi e piccoli e grandi boss della metropoli – è alle prese con un caso a dir poco complicato. Nel parco pubblico della città è sbucata una termite, vale a dire, secondo il gergo degli sbirri di Nairobi, un cadavere uscito da un tombino dopo un violento acquazzone. Un vestitino leggero, sollevato fin sopra la vita, gli zigomi alti, la fronte alta, i tratti nobili e, su entrambe le guance, in basso, un’incisione a forma di O, la vittima ha tutta l’aria di essere una ragazza masai. Una prostituta masai, secondo il giudizio sbrigativo dei colleghi di Mollel e del patologo accorso sul luogo del delitto, uccisa probabilmente da una tardiva e maldestra e-muruata, la cerimonia in cui alle ragazze adolescenti viene praticata l’infibulazione. Per niente convinto dell’ipotesi del medico e dei suoi capi, Mollel comincia le sue indagini, e scopre subito che Lucy – cosí si chiamava la ragazza – aveva fatto l’errore di chiedere troppo a un uomo molto potente con cui si intratteneva. In una Nairobi in cui bande armate scorazzano per la città, e nei quartieri malfamati loschi giovanotti barbuti ti vendono dvd dal titolo Al-Qaeda’s Greatest Hits, o, se sei senza un centesimo, senza casa, senza speranza ti insegnano a spillare qualcosa a un qualsiasi ente di beneficenza, Richard Crompton ambienta una crime story che ha per protagonista un detective d’eccezione: Mollel, il Masai che a quattordici anni, sulle colline di Kajiado, divenne un moran, un grande e valoroso guerriero.
«Un esordio spettacolare… che proietta subito il suo autore tra gli maggiori scrittori di crime contemporanei». Publishers Weekly
«L’ora del Dio Rosso presenta, sulla scena della letteratura crime internazionale, una nuova affascinante figura di detective: Mollel, ex guerriero masai». Sunday Times
«Una trama impeccabile, con dei personaggi davvero intriganti». Times
Richard Crompton, inglese, è stato produttore televisivo e giornalista per la BBC. Dal 2005 vive in Africa, dove lavora come inviato di diverse testate e per conto delle Nazioni Unite. Nel 2010 ha vinto il concorso indetto dal Daily Telegraph per la miglior ghost story. Abita a Nairobi con la moglie, avvocato specializzato nella difesa dei diritti umani, e i tre figli. Crompton sta lavorando al secondo romanzo che vede come protagonista Mollel.
Traduzione dall’inglese di Daria Restani Euro 14,00 352 pagine EAN 9788862511308 I LIBRI DELLA CIVETTA
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