Tim
Weaver
MORTE
SOSPETTA
traduzione
di Stefano A. Cresti
Pagine 432 – 12 euro
Pagine 432 – 12 euro
in
libreria dal 23 maggio
I
libri dell’inglese Tim Weaver hanno occupato a lungo i primi posti
delle classifiche del Sunday Times, The
dead Tracks (già acquistato da
timeCRIME) all’inizio del 2013 ha raggiunto il primo posto della
classifica Kindle britannica. I suoi romanzi sono stati tradotti in
tedesco, francese, ebraico, turco, russo e polacco. Con Morte
sospetta fa la sua apparizione in
libreria David Raker, un personaggio che vi conquisterà e del quale
non riuscirete a liberarvi tanto facilmente.
Dopo
la morte di sua moglie, portata via da un tumore improvviso, l’ex
reporter David Raker cerca di rimettere insieme i pezzi della propria
vita risolvendo su commissione i casi di persone scomparse. Il caso
di Alex Towne è uno di questi. Ma Alex Towne non è semplicemente
scomparso: Alex Towne è morto in un incidente d’auto, così
brutalmente che gli inquirenti hanno dovuto identificare il suo
cadavere dall’impronta dentale. Pur sapendo che si tratta di un
caso disperato, David accetta l’incarico quando la madre di Alex
gli confida di essere certa di aver visto il figlio in strada un anno
dopo la sua morte. Durante la sua ricerca della verità ai margini
del disagio esistenziale in un’Inghilterra contemporanea cupa e
disperata, David si ritroverà invischiato in un labirinto di segreti
e rivelazioni sconcertanti, scoprendo così di essersi cacciato in
un’indagine dai risvolti ben più complicati e perversi del
previsto. Sepolti nel passato di Alex giacciono i ricordi di una vita
da dimenticare e l’ombra inquietante di un sospetto: a volte la
morte può non essere solo un doloroso passaggio verso un’altra
vita...
Tim
Weaver è nato nel 1977 e cresciuto a Bath.
Dopo aver lasciato la scuola ha iniziato a lavorare come giornalista.
Ha continuato a coltivare la sua passione per la scrittura lavorando
per il cinema e la TV. È sposato, e divide il suo tempo tra il Regno
Unito e il Sud Africa. Morte sospetta è il suo romanzo d’esordio,
primo di una trilogia che uscirà per TimeCrime.
L’IMPREVISTO
traduzione
di Giulia Antioco
Pagine 320 – 12 euro
Pagine 320 – 12 euro
in
libreria dal 23 maggio
Liz
Jensen è stata candidata tre volte all’Orange Prize, oltre a
L’ultima profezia (uscito per
Timecrime nel 2012), i cui diritti cinematografici sono stati
opzionati dalla Warner Brothers, ha al suo attivo sette romanzi
tradotti in venti Paesi, tra i quali The
Ninth Life of Louis Drax dal quale
Anthony Minghella trarrà presto un film. L’imprevisto
è una lezione sul crimine; è inquietante come Margaret Atwood o
Kazuo Ishiguro, ma con dettagli moderni come le chiamate su Skype, lo
spionaggio industriale e Twitter. È questo ibrido di anime infestate
e denuncia anticapitalista che dà al romanzo il suo potere.
Mentre
il mondo è sconvolto da un’inquietante epidemia di violenza,
bambini che si rivoltano contro le loro stesse famiglie,
l’antropologo Hesketh Lock ha un mistero da risolvere per conto
della società con cui lavora. Uno scandalo in una grossa industria
di lavorazione e commercio di legnami in Taiwan. Hesketh è un
fanatico degli origami e colleziona cataloghi di vernici e antiche
tavole optometriche, ma non è mai stato bravo nelle relazioni
interpersonali. Ciononostante ha un vero talento quando si tratta di
individuare modelli di comportamento, e una fascinazione per le
dinamiche di gruppo. Il contatto di Hesketh in Taiwan muore, e lui
entra a far parte di una squadra diretta dal professor Whybray, suo
vecchio mentore e studioso di fama internazionale, con lo scopo di
trovare una spiegazione scientifica agli atti di sabotaggio e agli
assalti dei bambini che si susseguono a un ritmo sempre più
incalzante... mentre il comportamento del suo adorato figliastro
Freddy si fa sempre più strano. Il rigido razionalismo di Hesketh e
la sua difficoltà nel gestire i sentimenti saranno messi a dura
prova, finché una serie di anomalie fisiche e comportamentali
finiranno per costringerlo a riconoscere l’esistenza di qualcosa
che sfida i principi scientifici su cui ha impostato la sua vita e la
sua carriera e, soprattutto, a confrontarsi col suo difficile e
delicato ruolo di padre.
Liz
Jensen, nata in Inghilterra, figlia di un
liutaio danese, ha collaborato a lungo come corrispondente da Hong
Kong per un quotidiano londinese. Rientrata in Inghilterra, ha
lavorato per la Bbc e The Independent. Risiede tra Copenhagen e
Londra, dove scrive per The Times. Dal 2005 fa parte della Royal
Society of Literature.
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